lunedì 23 gennaio 2012

UN POCO DI BERLINO.






Berliner selfportrait


Piove.
Mi fai incavolare così.
Ho lasciato l'ombrello in casa.
Tira sù il cappuccio del giubbotto, sì, il budotto, come dice Mattia.
Lui ciondola e si addormenta sotto la pioggia che è già neve.

Berlino Ovest non ha la personalità di Berlino Est.
Ho voluto esplorarti tutta.
Così sò.

Così sò com'è lo Zoo di Berlino, quando nevica e le giraffe leccano il muro, non è scena da tutti i giorni, sembra di vivere in una scena di trainspotting.
Il gorilla si stende sul pavimento blu, sopra di lui penzolano le corde di ferro, no, non è scena di tutti i giorni, fà un pò male, ma vale la pena di entrare là dentro e vivere quell'atmosfera assurda.

Ho incontrato delle belle persone, volevo ringraziarle, ci vedremo presto.
Non sò quanto sarà questo presto, è sempre più difficile spianare la strada, che mica si spiana, nascono mille curve e salite man mano che si và.

Stiamo a vedere perchè son proprio curiosa.



..non sembra ma...Mattia si è innamorato del "teno"-->la metropolitana e di tante cose in città... anche se ogni tanto diceva: andiamo? --  dove?? -- ..Popoli. (Forlimpopoli)--  mah!? ma nooo. ;)

martedì 17 gennaio 2012

BERLINO alla quarta.



  
Ciao Bella,
giovedì ci incontreremo di nuovo.
Mamma mia che emozione, mi sei mancata sai?
Ma dimmi, come stai? 
Sei sempre così carica come due anni fa?
Sei sempre così affascinante?
Ti ricordi quando Diabolik esplorava le tue strade nel marsupio, sulla pancia del suo babbo?
Ci sei piaciuta, come le altre due volte precedenti.

La quarta volta tra un giorno, la quarta volta potrebbe essere fatale sai?

lunedì 16 gennaio 2012

Contact Improvisation

Sono curiosa, non c'è che dire.
Questo week end mi sono eclissata.
Mi sono eclissata insieme alla mia tuta e ai miei piedi nudi.
Non ho le ginocchiere, nemmeno lui.
Sabato mi son fatta dei lividi, sono rossi, domani saranno viola e li guarderò con entusiasmo.
Domenica ho distrutto l'osso sacro e i quadricipiti femorali.
Ma sono proprio felice.
Il tipino arriva con un passo leggermente saltellato, ha una folta chioma riccia stretta in un codino ed è talmente magro che poi riuscirò a sollevarlo con poca fatica.
Dichiara di essere un ingegnere che ha sbagliato strada, ma poi se l'è aggiustata tutta, la sua strada.

Siamo in una decina di curiosi chiusi in una sala di danza.
Tra pochi minuti entrerò in contatto con queste persone, nemmeno mi ricordo i loro nomi eppure c'è già una familiarità, un'intimità che supera di gran lunga conoscenze che durano anni.

Quanto poco conosciamo il contatto con l'altro, stasera me ne rendo conto.
Stasera vorrei tornare indietro nel tempo e rinchiudermi ancora nella sala a ballare con loro.
Lei mi guida, leggermente, giochiamo e capiamo come dare e avere peso, fidarci l'una dell'altra.
Balliamo.
Liberi.

Siamo a coppie ma poi diventiamo quattro e poi cinque e anche sei, ma poi siamo amalgamati talmente bene che siamo uno.

Lui facilita le cose, ci guida.
Ci fa capire come, ci toglie dall' idea dell'imbarazzo del contatto.
Io non ho imbarazzo, mi insinuo, striscio, chiudo gli occhi ma poi li apro perchè mi voglio gustare la nostra improvvisazione.
E' tutto molto piacevole e fluido, c'è la musica, ho voglia di continuare.
Anche loro.
Questa disciplina si chiama Contact Improvvisation.
E' contaminata dalla danza contemporanea, dal thai chi, dalla ginnastica, dall'hip hop.
E' nata a New York, da un gruppo di persone che vivevano tutte insieme in un loft, un gruppo misto di ballerini, ginnasti, creativi.
E' stupendo come si vada ben oltre la danza, la cosa stupefacentemente meravigliosa è il contatto con l'altra persona.
Io, con gli sconosciuti di questo week end, non mi sento più indifferente come sabato alle 17, quando ci siamo chiusi in quella stanza.

Ho cominciato a setacciare il web e tra i tanti video ne posto uno che mi è piaciuto.
Io, la Contact Improvvisation, la voglio portare avanti.
Berlino è un centro importantissimo per questa disciplina e lui, la nostra guida, si è trasferito apposta per lei, la Contact, ma poi ogni paio di mesi torna in Italia per lei, la sua metà.


mercoledì 4 gennaio 2012

...Chi viaggia il primo dell' anno...



Mattia non aveva mai preso il treno.
Pensa te.
Il primo giorno del 2012 abbiamo colmato questa mancanza e siamo saliti sul treno che ci ha portato a Bologna a passeggiar.
C'era il sole.
Abbiamo mangiato panini.
Il palloncino a forma di squalo prima gli piaceva poi gli faceva una fifa blu.

martedì 3 gennaio 2012

Cooming soon, ora è top secret ;)

Ci stiamo lavorando, dico.

Ora è estremamente top secret...che non è mica vero perchè a me scappa proprio di dirlo a tutti.

domenica 1 gennaio 2012

Propositi buoni e meno buoni per il 2012


1_ Far vivere NaNù (ce la devo fare).

2_ Viaggiare appena posso e imparare tutte le lingue del mondo e non solo quelle, tutte le culture diverse dalla mia (non può farmi che bene).

3_ Divulgare a più non posso "la teoria" del Cambiamento...non cedere assolutamente alla ripetitività delle cose.

4_ Ri-trasferirci, alla volta dell'Europa.

5_Cambiare attrezzatura fotografica (che la mia fa lezzo).