giovedì 25 novembre 2010

Help yourself...

"Help yourself! Pumpkin soup with rice"
commenta il post-it appiccicato lì sopra.
...fosse successo in Italia che qualcuno mi offriva così una scodella di zuppa di zucca col riso
avrei pensato subito che fosse avvelenata!


h.6,45 p.m.
Mi sento una regina, ho fatto la doccia.
La doccia è qualcosa di meraviglioso dopo tanti giorni senza.
E' il solito discorso: quando le cose non le hai sotto mano e non le puoi avere assumono un valore maggiore.
E' sempre vero qui in Australia come in Africa.
h.8,50 p.m.
Vago per la cucina dell' ostello.
Mille pentole,
mille piatti,
duemila posate,
tremila contenitori,
3 frigoriferi tutti colmi di sacchetti,
sacchetti che hanno un nome, un cognome e un numero di 2 cifre.
Ogni persona costruisce il suo pezzo di vita, una accanto all'altra,
dicendo "Sorry" per tutto e continuando a mescolare.
Usanze diverse si miscelano in una cucina lontana di un ostello australiano.

mercoledì 24 novembre 2010

un rocker? un rocker estivo



Si accumulano gli strumenti esplorati da questo giovane uomo di dieci mesi.
Poi qui è estate e a noi piace l'estate.
Uno strato di stoffa alquanto sottile
è tutto ciò che ci serve.
La vita è più semplice, tutto è colorato
e a noi ci piace proprio l'estate.
Esiste un posto in cui non dobbiamo dare il benvenuto all' inverno?
Esiste, esiste.
A noi ci piace un posto del genere.
Siamo adatti all' estate.
Siamo adatti.

lunedì 22 novembre 2010

Giornata di lana, pioggia, cioccolato creativo e patto d'amicizia timbrato.

Oggi ci portiamo in un mondo creativo.

...Già vedo le mie amiche da un'altra prospettiva.


Abbiamo toccato tanta lana.L'abbiamo anche annusata.

Cioccolato creativo fa paura.Ma in questo posto esiste.



Il caffè ...

e il
Patto d'amicizia timbrato.

sabato 20 novembre 2010

"Rosetta"
-Polaroid maltrattata-
(Anno 2009)

i MusiCi sTi


Eccoli qui.
Hanno la musica nel sangue, nella pelle, negli occhi, nelle orecchie, nelle scarpe, nelle mani, nella bocca e nel naso.

I due grandi e grossi se la cavano molto bene per quanto riguarda l' arte della musica...
dal didjeridoo all' oboe al clarinetto al flauto...e molti strumenti bizzarri!

il piccoletto stà imparando molto in fretta!
Buona musica.

giovedì 18 novembre 2010

Posso prenotare un sogno x stanotte?





Vorrei tanto vedervi di nuovo.
Vorrei tanto scoprire che siete diventati alti fino al primo bottone della mia camicia.
Vorrei abbracciarvi e sentirvi stridere parole swahili.
Posso prenotare un sogno x stanotte?
Ci vediamo tutti lì?

mercoledì 17 novembre 2010

Pensa se non fosse così.
Pensa se coprissi tutti gli specchi.
Se ignorassi questa striscia grigia di capelli che sposto dietro l'orecchio.
Pensa se continuassi a metter su per sempre quella maglietta dei R.E.M. del disco del '91.
Se smettessi di soffiare sulle candeline dei compleanni che tu mi costringi a festeggiare.
Pensa se facessimo come gli squatter della California.
Tu ed io, costringendoci a invecchiare nel nostro guardaroba di oggi.
Illudendoci di fermare il tempo.
Di non preoccuparci più della casa troppo piccola.
Dell' affitto a fine mese.
Delle telefonate di lavoro.
Del detersivo della lavatrice finito.
Come se le rughe che verranno fossero solo tratti di matita
cancellabili con la gomma della volontà.
(...continua...)

Grazie Dario P.
Questo testo continua a fasciarmi.
Lo adoro.
Lo leggo ogni giorno.

martedì 16 novembre 2010

"Pensa se decidessimo di non metterci più in riga con il resto del mondo...
pensa io e te into the wild.
Adolescenti di sessanta, settant'anni.
...
Giovani per sempre.
Nudi, flosci e sdentati nel laghetto della nostra hippytudine perenne."
...

AAA cercasi Dario,
il proprietario di queste parole.
Ne ho scritto solo una parte ma è un testo legato ad un progetto fotografico di una fotografa australiana: Claire MArtin
www.clairemartinphotography.com
Mamma mia quanto sento questo testo e queste foto.
Domani scriverò altri preziosi pezzi del testo.

Dario?

lunedì 15 novembre 2010

Aperitivo rinforzato


Aperitivo rinforzato fà ridere.



Ma comunque preferisco questo tortino casalingo al cioccolato.
slurp.




venerdì 12 novembre 2010

L'Australia mi chiama? pensa te.


"...cerca le buste per fare la cioccolata in tazza.
oook.
E' cominciata la stagione della cioccolata in tazza.
mmhh buoona,sarà un annetto che non ne bevo una.
Cerca le buste per fare la cioccolata in tazza...
Trovate!
Ma toh, la scatoletta mi dice: L'Australia ti chiama!
Pensa te!
Lo sò, lo sò che mi chiama.
Infatti le sto rispondendo...
"Pronto? Sì sono io, siamo noi, la famiglia svitata, sì!
Il tempo di piegare i pensieri,
il tempo di arginare la mobilia,
il tempo di potare chi toglie energia
e arriviamo, arriviamo!"

giovedì 11 novembre 2010

Parlo di Africa.Amo l'Africa

...ma dove và a finire una Alice che ancor prima di partir per l'Africa aveva il mal d'Africa?
...dove butta i pensieri chiusi nelle nuvolette disegnate a fumetto?
...ma come riesce ad avere tanta bella inquietudine tutta insieme?
...che quando partiva per la sua Africa, dopo un mese voleva tornare.
...ma che poi dopo due giorni voleva ripartire.
"ohi ma L'africa l'è periculosa"
"mo perchè devi andar a complicarti la vita?"
"qui si sta così bene, NON SUCCEDE NULLA."
Appunto.
"mo cosa vuoi che ci sia là? in mèz a tot chi nìgar"
Appunto.
L'Africa mi è sempre mancata come se fosse una persona cara.
Ogni anno tornavo là con la smania di essere là.
Ogni anno ripartivo perchè sentivo il bisogno di "tornar verso casa".
E ora non son da meno.
La penso, la mia Africa.
Voglio sentire ancora la polvere sù per il naso, che quando starnutisco, esce la candela rossa.
Ho le ciglia rosse, i capelli rossi, la pelle rossa,
ok dà fastidio,
anche perchè ci sono 37 gradi e c'è più umidità che dentro una pentola di acqua che bolle,
ma sono a Timbuctù.
Porca vacca.
Sono a Timbuctù.
Voglio sentire ancora i bambini di Makalala cantare la mattina appena svegli,
che proprio quando prendo sonno,
perchè ero troppo emozionata per addormentarmi prima,
vorrei zittirli con un latte caldo e biscotti.
Allora esco e vado verso di loro,
sono tanti e non ci riesco ad abbracciarli tutti,
bisogna esser bravi ad essere equi con l'affetto in questi posti...
(non sono brava).
Che per arrivare al villaggio devi far altri due giorni di viaggio da quando sbarchi dall'aereo:
Dar Es Salaam: a qualsiasi ora arrivi devi fermarti a dormire lì perchè il viaggio in pullman dura 8 ore e non penso proprio che ti convenga viaggiar su quei cosi di notte, no no.
"Mo in che posti ti piace andare?
vèh che c'è la malaria giù di là!"
LO Sò.
Dormo al "WMCA", prima scatto delle foto della mia stanza, poi mi imbriglio nella zanzariera che protegge il letto, non me perchè ci sono dei buchi e le zanzare mi dicono CiAo.
Non ti preoccupare ALi, solo la femmina di zanzara (acc!) porta la malaria, saranno mica tutte donne queste qui!
Ma sono in Tanzania.
Porca vacca.
Sono in Tanzania.
Poi corro verso il MArocco.
"Ma In MArocco a fare? u iè la zenta maruchèna"
Appunto.
"non mangiare mica per strada"
Invece si.
-fine prima parte-


mercoledì 10 novembre 2010

Adriano Celentano - Un albero di trenta piani

Ascolta bene,
ascolta bene il testo di questa canzone...
inserisco anche il testo, non si sà mai:

"Per la tua mania
di vivere
in una città
guarda bene come "cià" (ci ha)
conciati
la metropoli.
Belli come noi
ben pochi sai
ce n'erano
e dicevano
quelli vengono dalla campagna.
Ma ridevano
si spanciavano
già sapevano
che saremmo ben presto anche noi diventati
come loro.
Tutti grigi
come grattacieli con la faccia di cera
con la faccia di cera
è la legge di questa atmosfera
che sfuggire non puoi
fino a quando tu vivi in città.
Nuda sulla pianta
prendevi
il sole con me
e cantavano per noi
sui rami le allodole.
Ora invece qui
nella città
i motori
delle macchine
già ci cantano la marcia funebre.
E le fabbriche
ci profumano anche l'aria
colorandoci il cielo di nero che odora di morte.
Ma il Comune
dice che però la città è moderna
non ci devi far caso
se il cemento ti chiude anche il naso,
la nevrosi è di moda:
chi non l'ha ripudiato sarà.
Ahia. non respiro più,
mi sento
che soffoco un po',
sento il fiato, che va giù,
va giù e non viene su,
vedo solo che
qualcosa sta
nascendo...
forse è un albero
sì è un albero
di trenta piani.



martedì 9 novembre 2010

Siate affamati.Siate folli (Ricordati che devi morire)

(tratto dal discorso di Steve Jobs nel 2005, in occasione del conferimento delle lauree a Stanford)

Quando avevo 17 anni, lessi un brano che diceva più o meno: "se vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, prima o poi lo sarà veramente". Rimasi impresso, e da allora, per gli ultimi 33 anni, ho guardato nello specchio ogni mattina e mi sono chiesto: "se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei veramente fare quello che sto per fare oggi?" E ogni volta che la risposta fosse "No" per troppi giorni di seguito sapevo di aver bisogno di cambiare qualcosa.
Ricordare che morirò presto è stato lo strumento più importante che mi ha consentito di fare le scelte più grandi della mia vita
.
Perchè praticamente tutto - tutte le aspettative, l'orgoglio, le paure di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte alla morte, lasciandoci con quello che è veramente importante. Ricordarsi che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare le trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi.
Non c'è nessun motivo per non seguire il vostro cuore.
Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto una TAC alle 7:30 del mattino e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava sicuramente di un tipo di cancro incurabile, e che avrei avuto un'aspettativa di vita non superiore ai 3-6 mesi. Il mio dottore mi consigliò di andare a casa e di sistemare le mie cose, che è il messaggio in codice dei dottori per dirti di prepararti a morire. Significa che devi provare a dire ai tuoi bambini ogni cosa che pensavi di dirgli nei prossimi dieci anni, in pochi mesi. Significa che devi assicurarti che ogni cosa sia a posto così che sarà la più facile possibile per la tua famiglia. Significa che devi dire addio. Ho vissuto con quella diagnosi tutto il giorno. Più tardi, nel pomeriggio, mi è stata fatta una biopsia. Mi hanno infilato un endoscopio nella gola che è passato per il mio stomaco ed il mio intestino. hanno messo un ago nel mio pancreas e hanno prelevato alcune cellule dal tumore. Ero sotto sedativi, ma mia moglie, che era lì, mi ha detto che quando hanno analizzato le cellule al microscopio i dottori cominciarono a piangere perchè scoprirono che si trattava di una rarissima forma di cancro pancreatico curabile con la chirurgia. Sono stato operato. Ora sto bene. E' stata la mia esperienza più vicina alla morte e spero che rimanga tale per qualche decennio ancora. Avendola superata posso finalmente dirvi con più certezza di quando la morte era semplicemente un utile concetto ma puramente intellettuale: Nessuno vuole morire. Neanche chi vuole andare in paradiso vuole morire per arrivarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo. Nessuno vi è mai sfuggito. E così dovrebbe essere perchè la Morte è probabilmente l'unica, migliore invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Elimina il vecchio per far spazio al nuovo. Proprio adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo distante da oggi, diventerete gradualmente il vecchio che deve essere eliminato. Mi dispiace essere così drammatico, ma questa è la verità.
Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi - che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito. Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero giovane, c'era un'incredibile pubblicazione chiamata The Whole Earth Catalog, che era una delle bibbie della mia generazione. Era stata creata da un tizio di nome Stewart Brand non troppo lontano da qui, a Menlo Park, e la portò alla luce con il suo tocco poetico. Stiamo parlando dei tardi anni '60, prima dei computer ed il desktop publishing, quidi era tutta fatta con macchine da scrivere, forbici e Polaroid. Era una sorta di Google di carta, 35 anni prima della venuta di Google: era idealistico, e pieno di strumenti utili ed informazioni preziose. Stewart ed il suo gruppo pubblicaro molti numeri del Grande Catalogo Mondiale fino all'ultima edizione. Eravamo a metà degli anni '70 ed io avevo la vostra età. Sul retro di copertina dell'ultimo numero c'erà la foto di una strada di campagna all'alba, quel tipo di strada sulla quale potreste trovarvi a fare l'autostop se voste così avventurosi. Sotto c'erano queste parole "Siate affamati, siate folli siate assurdi". Questo era il messaggio di congedo. Rimanere affamato. Rimanere folle Rimanere assurdo. Me lo sono sempre augurato. Ed ora, per voi che state per laurearvi, lo auguro a voi.
Siate affamati. Siate folli.

lunedì 8 novembre 2010