lunedì 16 gennaio 2012

Contact Improvisation

Sono curiosa, non c'è che dire.
Questo week end mi sono eclissata.
Mi sono eclissata insieme alla mia tuta e ai miei piedi nudi.
Non ho le ginocchiere, nemmeno lui.
Sabato mi son fatta dei lividi, sono rossi, domani saranno viola e li guarderò con entusiasmo.
Domenica ho distrutto l'osso sacro e i quadricipiti femorali.
Ma sono proprio felice.
Il tipino arriva con un passo leggermente saltellato, ha una folta chioma riccia stretta in un codino ed è talmente magro che poi riuscirò a sollevarlo con poca fatica.
Dichiara di essere un ingegnere che ha sbagliato strada, ma poi se l'è aggiustata tutta, la sua strada.

Siamo in una decina di curiosi chiusi in una sala di danza.
Tra pochi minuti entrerò in contatto con queste persone, nemmeno mi ricordo i loro nomi eppure c'è già una familiarità, un'intimità che supera di gran lunga conoscenze che durano anni.

Quanto poco conosciamo il contatto con l'altro, stasera me ne rendo conto.
Stasera vorrei tornare indietro nel tempo e rinchiudermi ancora nella sala a ballare con loro.
Lei mi guida, leggermente, giochiamo e capiamo come dare e avere peso, fidarci l'una dell'altra.
Balliamo.
Liberi.

Siamo a coppie ma poi diventiamo quattro e poi cinque e anche sei, ma poi siamo amalgamati talmente bene che siamo uno.

Lui facilita le cose, ci guida.
Ci fa capire come, ci toglie dall' idea dell'imbarazzo del contatto.
Io non ho imbarazzo, mi insinuo, striscio, chiudo gli occhi ma poi li apro perchè mi voglio gustare la nostra improvvisazione.
E' tutto molto piacevole e fluido, c'è la musica, ho voglia di continuare.
Anche loro.
Questa disciplina si chiama Contact Improvvisation.
E' contaminata dalla danza contemporanea, dal thai chi, dalla ginnastica, dall'hip hop.
E' nata a New York, da un gruppo di persone che vivevano tutte insieme in un loft, un gruppo misto di ballerini, ginnasti, creativi.
E' stupendo come si vada ben oltre la danza, la cosa stupefacentemente meravigliosa è il contatto con l'altra persona.
Io, con gli sconosciuti di questo week end, non mi sento più indifferente come sabato alle 17, quando ci siamo chiusi in quella stanza.

Ho cominciato a setacciare il web e tra i tanti video ne posto uno che mi è piaciuto.
Io, la Contact Improvvisation, la voglio portare avanti.
Berlino è un centro importantissimo per questa disciplina e lui, la nostra guida, si è trasferito apposta per lei, la Contact, ma poi ogni paio di mesi torna in Italia per lei, la sua metà.


1 commento:

Monia Danesi ha detto...

che eri paZZA lo sapevo...... ma da quando stai in collina deve essere anche per l'aria che si respira O_O ahaaahahaha !!!

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